Software testing e BDD, Guglielmo tra i relatori al workshop di UNINDUSTRIA

 

L’obiettivo di ogni web developer è certo quello di sviluppare un software a prova di errore in grado di soddisfare le necessità degli utenti finali. Un obiettivo sempre più centrale nella strategia di User Experience e servizio verso i propri clienti: le applicazioni software infatti oggi non sono più semplici strumenti di processo, bensì veri e propri elementi di relazione tra un’impresa e il suo pubblico che ne possono determinare soddisfazione, loyalty e retention.

 

Ed è proprio per questa ragione che il terzo workshop organizzato dal Gruppo Meccatronico & Club Digitale di UNINDUSTRIA Reggio Emilia lo scorso 19 maggio, presso il Tecnopolo della città, si è concentrato sul tema del software testing. Quali sono le metodologie di test funzionali del software? Quale è il momento giusto per eseguirle? Quali sono i principali vantaggi applicativi?

 

A queste domande ha risposto un team di professionisti provenienti dalle migliori aziende che costituiscono il Club emiliano. Tra i relatori invitati anche Simone Cirani, Director of Engineering di Guglielmo, che è intervenuto per illustrare la metodologia di sviluppo software Behavior-Driven Development (BDD) utilizzata in azienda. La metodologia BDD si basa sulla collaborazione fra tutti gli stakeholder interessati alla realizzazione di un prodotto o di un progetto software e consente di formalizzare il funzionamento del software utilizzando il linguaggio naturale.

 

L’intervento di Cirani ha spiegato come, con il BDD, i test delle varie componenti del software sono specificati in relazione a come quelle componenti si devono comportare. Lo scopo è quello di fare convergere business e tecnici attorno ad uno stesso ecosistema, nel quale la terminologia ed il livello di astrazione di definizione del comportamento del software siano condivisi. I pro di adottare una metodologia come il BDD sono diversi. In particolare, Cirani sottolinea: “Consente di evitare incomprensioni fra gli stakeholder e di creare un piano di testing condiviso fin dall’avvio del progetto, andando quindi a massimizzare il successo degli user acceptance test”.

 

Tra le sessioni degli altri speaker, da segnalare anche un interessante intervento di Ernesto Centrella, Responsabile Metodologie di Lavoro di CREDEM, che ha ben illustrato le principali metodologie utilizzate di testing e gestione del rischio utilizzato nel complicato ambito bancario.

 

Trovate tutti i prossimi appuntamenti del Club Digitale in questa pagina.

 

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